A quanto pare Facebook sta facendo di tutto per farsi odiare dagli utenti e dai media in generale; dopo le numerose polemiche che hanno coinvolto la creatura di Zuckerberg e che spaziano dalla vendita di dati privati ad aziende terze senza alcuna autorizzazione, al controllo delle informazioni da parte delle aziende che ospitavano le primissime versioni della app.

Ecco che adesso, Facebook Messenger, sistema utilizzato da milioni di utenti, sfruttato anche al di fuori della piattaforma come programma di instant messaging, si appresta a inserire inserzioni e pubblicità all’interno dello stesso.

Ecco che nel bel mezzo di una conversazione ci ritroveremo a subire la violenza pubblicitaria di video con riproduzione automatica; una vera e propria follia che non renderà affatto felici gli utenti e che potrebbe portare a una migrazione di massa dallo strumento.

Le inserzioni non saranno costanti ma risultano comunque un elemento estremamente invasivo che lede profondamente all’esperienza utente.

Certo, è ovvio che piattaforme di questo tipo abbiano un prezzo da pagare, l’idea di inserire pubblicità all’interno di un sistema di messaggistica sembra però davvero folle e sta scatenando un polverone sul web.

Stefanos Loukakos di Facebook ha dichiarato che la priorità della piattaforma rimangono gli utenti, che i video non sono invasivi e che non si sono riscontrate lamentele in fase di testing. La nostra opinione è che la priorità sono in realtà, e ovviamente i soldi, l’aggiunta dei video è però una tecnica pubblicitaria piuttosto scomoda che, anche se in una forma estremamente ridotta, trasformerà le nostre conversazioni in una sagra della pubblicità.

La componente messaging è infatti talmente delicata che inserire una pubblicità, magari nel bel mezzo di una conversazione importante sembra davvero di cattivo gusto e contrario all’esperienza di conversazione.

Le alternative a Facebook Messanger sono tante, forse è il momento di cominciare a tastare nuove possibilità dove la privacy venga rispettata e le pubblicità non diventino una costante.