Sono sempre di più gli utenti che utilizzano i social per informarsi.

La situazione si denota principalmente negli USA, ma è molto diffusa anche nel resto del mondo.

Le notizie non vengono più lette nei giornali online e tanto meno su quelli cartacei ma direttamente sui profili social.

Una situazione che apre largo spazio alle fake news e alla errata comprensione della situazione del mondo.

Questa tendenza è stata registrata dal Pew Research Center.

Si rileva come 1 americano su 5, si informi solo attraverso i social.

Ancora in testa è la televisione, che nonostante l’avvento del web continua a difendersi con un 49% degli americani che si informato via tv; a seguire la radio è il 33%, solo il 26% va ai siti web.

Molta distinzione nelle fasce di età.

Le persone più anziane sono ancorate alla televisione, per abitudine o per il semplice fatto di non fidarsi o non utilizzare i social network (nonostante la diffusione sia elevata anche tra gli over60).

Dati opposti per i giovani che sembrano non conoscere altra fonte di informazione diversa dai social.

Una situazione interessante che potrebbe far nascere una agenzia giornalistica direttamente all’interno del social, in modo tale da evitare di cadere nelle fake news e appoggiarsi a siti di giornali ufficiali che potrebbero essere spazzati via senza l’effetto mediatico dei social.

Il mondo smart sta cambiando e con lui anche l’informazione. Resta da capire se questo vada a impattare o meno su alcuni precetti fondamentali delle repubbliche e se sia possibile lasciare in mano a compagnie di questo genere un elemento cardine quale l’informazione.

Dall’altro lato è abbastanza evidente come la moda del click bait e la ricerca spasmodica della notizia accattivante in grado di portare click e impressioni abbia contagiato anche le testate giornalistiche più serie.

Alla fine l’unica che ne esce fuori sconfitta è la vera informazione.