A quanto pare l’Italia è diventata uno dei bersagli preferiti del cybercrimine.

Si parla di un aumento che ha visto raddoppiare gli attacchi con un numero incredibile di infezioni da malware, ransomware, spyware e tutti quegli elementi dannosi che caratterizzano il mondo informatico.

I principali nemici degli utenti italiani sono i Cryptominers, così come gli adware, app nocive che fanno visualizzare pubblicità e eseguono false visualizzazioni a spese delle nostra batteria.

Mezzo di diffusione principale sono gli smartphone, ormai diffusi a tappeto nella popolazione, nonostante una cultura informatica molto bassa dell’utente medio, che diventa così facile preda per i criminali del web.

Grande successo lo ottiene anche il phishing, email e messaggi truffa con l’obiettivo di carpire informazioni o di farci scaricare app nocive e pagare denaro tramite truffe di ogni genere.

Nella prima metà del 2019, si sono registrati 2.146 malware di online banking.

Un numero spaventoso che va a colpire un settore delicato come quello delle banche online.

Gli esperti del settore chiedono a gran voce “una smart defense profonda, capace di correlare i dati attraverso i gateway, le reti, i server e gli endpoint, per identificare e fermare l’attacco al meglio”.

In poche parole, il nostro paese è alle prese con un attacco informatico di cui poco si parla.

Un numero di attacchi e di malware di questo genere può arrecare danni enormi all’economia e danneggiare i singoli cittadini.

La situazione è fuori controllo e le infrastrutture tecnologiche non sono all’altezza.

Di sicuro il governo dovrà cercare una soluzione per quella che, in modo subdolo, si può considerare una vera minaccia al paese.

La tecnologia sta infatti avanzando, purtroppo però non avanza di pari passo la sicurezza informatica che rende gli utenti sempre più vulnerabili a virus e strategie di attacco sofisticate.

I malware sono ormai una quotidianità per moltissimi utenti del web.