Il 28 maggio, è arrivato. Sì, quel giorno che quasi avevamo dimenticato dovesse arrivare: per chi è o non è appassionato di calcio, Francesco Totti è stato una bandiera dell’Italia e dello sport in generale.
Campione esemplare, dentro e fuori dal campo (quasi tutti sanno del suo impegno umanitario come ambasciatore dell’UNICEF), è stato senza dubbio uno dei giocatori italiani più amati da grandi e piccoli in tutto il mondo e durante tutta la sua carriera, lunga ben venticinque anni.
Venticinque anni, un quarto di secolo, sempre con la stessa maglia, sempre a difendere i colori della sua città, rifiutando anche offerte di tutto rispetto da Milan, Inter e Real Madrid.
Per questo motivo, al termine di un addio molto commovente allo Stadio Olimpico, tutto il mondo dei social gli ha reso omaggio, con l’hashtag #Tottiday finito tra i trend mondiali.
Mai, un Paese intero, si era unito sui social per celebrare la carriera di un calciatore, eppure è stato così: Totti ha unito il popolo della rete.
Al di là dei Twitter trending, la diretta dall’Olimpico del discorso di addio è stata trasmessa su Facebook e seguita da oltre duecentomila utenti, oltre ad essere trasmessa su vari siti web, come quello di Sky, che per alcuni minuti era pressocché innavigabile, tanto era lento per il sovraccarico.
A rendergli omaggio, oltre ai tantissimi tifosi e appassionati di calcio, anche personaggi illustri dal mondo del cinema e della musica (l’elenco è lunghissimo, ma per chi fosse interessato Blog di Musica riporta alcuni nomi).
Come succede in questi casi, c’è stata anche molta speculazione da parte dei media, che ha aiutato a far salire l’evento in cima agli interessi degli utenti e, naturalmente, una buona dose di troll e haters ha contribuito ad aumentare le discussioni sul tema.
Chi l’avrebbe mai detto che proprio nel suo ultimo giorno, Totti avrebbe segnato un altro record?
Mancherà a tutti noi.