Il regolamento di Twitter per i leader mondiali è piuttosto soft.
Ecco che le linee guida per i profili dei leader parlano di non inneggiare al terrorismo, non postare foto intime o informazioni private.
In generale però, i profili dei potenti sembrano avere maggiori possibilità ed essere più liberi rispetto a quelli delle persone comuni.
A spiegarlo è lo stesso social che spiega come le infrazioni del codice di condotta saranno tollerate “se hanno un chiaro interesse pubblico”.
Il commento arriva a seguito della richiesta di cancellare l’account di Trump da parte di un parlamentare USA.
“Vogliamo che sia chiaro che gli account dei leader mondiali non sono totalmente al di sopra della nostra policy. Parte della nostra missione è permettere alle persone di interagire direttamente con i propri leader. Tuttavia se un twitter dovesse violare le regole ma ci fosse un chiaro interesse pubblico lo potremmo mettere dietro a un avviso che avverte della violazione, permettendo agli utenti di vedere il contenuto cliccandolo”.
Twitter spiega quindi le sue politiche e le sue dinamiche.
I leader mondiali vengono quindi tutelati dalla piattaforma, almeno che non superino i limiti.
Verranno quindi cancellati solo i Twitter più gravi e i profili che promuovono idee illegali legate a terrorismo e odio.
Due metri e due misure per i normali utenti e i profili dei personaggi della politica.
Sono proprio i profili importanti e l’utilizzo istituzionale della piattaforma a caratterizzare Twitter.
La piattaforma infatti è diventata ormai uno strumento utilizzato dai politici di tutto il mondo, sia nei paesi democratici che in quelli non democratici.
Una realtà social che si è trasformata in un mezzo di stampa praticamente ufficiale, in molti casi superiore anche agli stessi giornali autorizzati.
Le politiche di Twitter non soddisfano a pieno gli utenti, lo spettacolo social però non può fermarsi.