Lo studio di medie dimensioni Slightly Mad ha annunciato proprio ieri di essere a lavoro sulla propria console da gioco che prenderà il nome, non troppo felice di Mad Box.
La news ha sollevato una serie di dubbi, tra chi si domanda quali esclusive potranno avere e chi si chiede se una piccola compagnia sarà in grado di vendere in perdita per distribuire le macchine.
Allo stesso tempo ci si chiede se ci sia effettivamente spazio per un nuovo contendente all’interno di un mercato che vive dell’egemonia di Nintendo, Microsoft e Sony.
Ecco però che Mad Box continua imperterrita per la sua strada, cercando forse finanziatori che possano rendere il progetto più stabile e annunciando di aver già preso contatti con NVidia e AMD.
Bell ha ribadito che la console supporterà al massimo la realtà virtuale, che sospettiamo sarà il piatto forte dell’offerta videoludica. Il team sarebbe inoltre in contatto con le due case produttrici di schede video per implementare al meglio la tecnologia dell’ASIC AI, ovvero chip dedicati specificamente all’applicazione dell’intelligenza artificiale, come una forma di accelerazione hardware, cosa che permette una velocità ben maggiore sulle macchine che la sfruttano.
Mad box è di sicuro una sfida e potremmo vederla naufragare tragicamente, niente vieta però che la compagnia riesca a proporre qualcosa di gradito agli utenti e a conquistare la sua nicchia di appassionati, in particolar modo nell’era dell streaming videoludico che potrebbe rendere una console intercambiabile per la maggior parte del tempo con un’altra (elemento però che andrebbe a contraddire la questione potenza dove Mad Box promette di essere il top di gamma della next gen).
L’avvento di un nuovo attore nel mondo console è un elemento davvero delicato, in particolar modo in un’epoca dove la speranza è quella di fermare la frammentazione del media, costantemente incatenato a console e generazioni.